Bagnoli di Sopra – Padova – Villa Widmann

Oggetto: Restauro degli intonaci e del materiale lapideo dei prospetti nord e sud, ripassatura dei manti di copertura e ristrutturazione edilizia dei piani terreno, nobile e secondo dell’ala ovest della villa. Restauro del controsoffitto del Salone al piano nobile.
Organo di tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso
Committenza: Privata
Importo netto dei lavori: € 1.058.000,00
Inizio e ultimazione lavori: 2017 – 2021
Progetto: arch.Nespolo – arch. Guseo
D.L.: arch.Nespolo – arch. Guseo

La seicentesca Villa Widmann-Borletti, da simbolo e sede storica dell’azienda agricola Dominio di Bagnoli, è stata progettata dall’illustre architetto Baldassarre Longhena (Venezia 1598 – 1682). Il complesso monumentale, uno dei più importanti del Veneto per grandezza e bellezza, comprende Villa, “Brolo” (l’Hortus Conclusus del preesistente monastero medievale), teatro, cantine, granai, scuderie e torre piccionaia. Nel giardino all’Italiana si trovano quarantuno statue, realizzate da Antonio Bonazza a metà ’700.

L’intervento sulla Villa è stato finalizzato al recupero dell’intero prospetto a nord prospicente la piazza cittadina e di parte del prospetto interno a sud con parziale rifacimento degli intonaci e restauro di tutto il materiale lapideo e della porzione di finiture originarie di uno dei due corpi centrali con timpano. Viste le evidenti problematiche di umidità di risalita lungo tutta la fascia a terra, si è intervenuti anche l’esecuzione di un drenaggio al piede e con la revisione dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. Analogamente è stato ripassato gran parte del manto di copertura della villa.
All’interno l’intervento ha previsto la ristrutturazione di tutti i locali dei tre piani dell’ala ovest della villa con restauro dei dipinti a tempera della galleria al piano terra, opere impiantistiche elettriche ed idrauliche, recupero delle pavimentazioni.

I controsoffitti (realizzati con centinatura e listelli di legno) e la struttura lignea di copertura (capriate di tipo composto con sottocatena e monaci laterali), sono stati interessati da un importante intervento, comprendente il consolidamento dei distacchi, la sigillatura del quadro fessurativo ramificato all’intradosso, la solidarizzazione dei diversi strati del pacchetto del controsoffitto, anche mediante la realizzazione di un sistema di sospensione aggiuntivo (rinforzo estradossale con fibre di basalto in malta di calce e inserimento di trefoli in acciaio inox). Sulle capriate di copertura è stata inoltre effettuata la revisione e l’integrazione delle connessioni, l’inserimento di tiranti integrativi per gli elementi maggiormente ammalorati ed il rinforzo di quelli staticamente non verificati.