Il sito archeologico di Mozia (TP), isoletta situata nei pressi dello Stagnone di Marsala e abitata dai fenici sin dagli inizi del VII secolo a.C. per la sua posizione strategica, ha previsto diversi interventi di restauro in molteplici luoghi dell’isola: presso le porte Nord e Nord Ovest, nel Tophet (un particolare santuario fenicio), nella Necropoli, al cosiddetto “Luogo di Arsione”, ossia un’area produttiva per la tintura, il santuario di Cappidazzu (in siciliano “cappellaccio”), la casa dei mosaici e la casermetta.
Tra le operazioni effettuate nei singoli luoghi, gli interventi comuni hanno riguardato: il Diserbo chimico, il fissaggio delle scaglie, la rimozione meccanica dei depositi, la disinfestazione, il preconsolidamento, il restauro della struttura muraria, gli incollaggi con consolidamento del materiale lapideo, la posa della copertura archeologica per la protezione dei mosaici e, dove è stato necessario, la movimentazione di blocchi per riposizionarli secondo quanto disposto dal coordinamento scientifico degli archeologi.