Mozia (TP) – Area Archeologica

Oggetto: Restauro archeologico e riqualificazione ambientale del sito

Committenza: Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani

Organo di Tutela: Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani

Importo netto dei lavori: € 1.644.778,00

Inizio e ultimazione lavori: 2020 – 2023

Il restauro nel sito archeologico di Mozia, isola in provincia di Trapani abitata dai fenici sin dagli inizi del VII secolo a.C. per la sua posizione strategica, ha previsto diversi interventi in molteplici luoghi dell’isola: presso le porte Nord e Nord Ovest, nel Tophet (un particolare santuario fenicio destinato ai sacrifici), nella Necropoli, nel cosiddetto “Luogo di Arsione”, ossia un’area di produzione della tintura, il santuario di Cappidazzu (in siciliano “cappellaccio”), la casa dei mosaici e la casermetta, anche se con tempistiche differenti. Le operazioni hanno previsto hanno riguardato i materiali lapidei, musivi e delle costruzion: diserbo chimico, fissaggio delle scaglie, rimozione meccanica dei depositi, disinfestazione, preconsolidamento, restauro della struttura muraria, incollaggi con consolidamento del materiale lapideo, posa della copertura per la protezione dei siti maggiormente esposti e più delicati per caratteristiche dei materiali compositivi, come in alcuni dei mosaici. Dove è stato necessario, si è effettuata la movimentazione dei blocchi per riposizionarli secondo quanto disposto dal coordinamento scientifico degli archeologi. È stata svolta un’attenta fase di consolidamento delle murature nel Tophet, e anche delle cosiddette “ciste” (urne in pietra di dimensioni ridotte) nella Necropoli. Gli ultimi due siti su cui si è intervenuti sono Cappiddazzu e Casa dei Mosaici. In entrambi i casi la consistente presenza della pavimentazione musiva, caratterizzata dalla sua peculiare composizione con ciottoli, unico caso registrato in Sicilia, ha condizionato la tempistica dei lavori: infatti, se le operazioni di restauro delle murature, pulitura dell’area e protezione finale sono state eseguite in tempi relativamente contenuti, il restauro dei mosaici è risultato l’operazione più lunga e complessa, avendo riguardato anche lo stacco di alcuni dei ciottoli e la loro ricollocazione in situ.
Infine, per l’intero svolgimento del cantiere di restauro il team si è avvalso della figura di un archeologo dell’azienda e di professionisti della digitalizzazione, specializzati nella raccolta di dati durante il corso dei lavori.