Padova – Arco della cappella di Santa Caterina – Basilica di Sant’Antonio di Padova

Oggetto: Restauro

Committenza: Privata

Organo di Tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso

Importo netto dei lavori: € 97.000,00

Inizio e ultimazione lavori: 2018 – 2022

Il restauro dell’arco della Cappella di Santa Caterina nella Basilica di Sant’Antonio, ha visto la luce nel marzo 2021, in seguito alla progettazione di un intervento nell’area interessata dai dipinti giotteschi che aveva avuto luogo in una proposta di progetto già nel 2013: nel corso di quell’anno, vennero effettuate le prime analisi grazie alla presenza dei ponteggi installati per eseguire un intervento di messa in sicurezza dei dipinti delle volte del deambulatorio. A seguito del terremoto dell’Emila del 2012, infatti, lo stato di conservazione del sottarco d’ingresso alla cappella verteva in pessime condizioni. Il tempo decorso tra questa proposta e l’avvio dell’intervento è stato speso in virtù di un attento lavoro di sinergia con la Soprintendenza, gli storici dell’arte e i diagnosti, che hanno partecipato all’impresa, conclusasi poi nel gennaio del 2022.

Le analisi del 2018 derivanti dall’osservazione della superficie hanno permesso di dividere l’opera in due gruppi principali: da un lato le parti attribuibili a Giotto in cui è ancora apprezzabile l’intonaco originale; dall’altro, le zone in cui nel 1923 Cherubini ha operato su intonaco da lui rimesso. In questo frangente, il pittore-restauratore è intervenuto ridipingendo con velature l’intera superficie, che all’epoca doveva presentarsi molto abrasa.

L’intervento del 2021 ha previsto, oltre la pulitura, anche la rimozione dei depositi incoerenti più tenaci, l’estrazione dei Sali mediante impacchi ripetuti di acqua demineralizzata stesa previa interposizione di carta giapponese, proseguendo con una pulitura con solvente acquoso che rimuovesse i depositi più coerenti e alleggerisse le velature e i ritocchi eseguiti in maniera diffusa da Cherubini.

I lavori si sono conclusi nel 2022 con l’esecuzione delle stuccature: questa operazione è stata eseguita in maniera differenziata in base alla zona, con l’obiettivo condiviso di restituire l’opera in una condizione di leggibilità della materia originale in equilibrio con le integrazioni novecentesche.