Pandino (CR) – Restauro del Castello Sforzesco

Oggetto: Consolidamento strutturale, messa in sicurezza degli apparati decorativi, inserimento nuovi impianti ed eliminazione delle barriere architettoniche
Organo di tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi
Committenza: Comune di Pandino
Importo netto dei lavori: € 1.418.000,00
Inizio e ultimazione lavori: 2023-24
Progetto: Archisquare arch. Giorgio Goffi e arch. Riccardo Franceschi, con ing. Franco Vezzoli (strutture) e Studio Tesis ing. Angelo Zanotti (impianti)
RUP: arch. Giorgio Goffi

I lavori di restauro e risanamento conservativo delle ali est e nord del Castello di Pandino, volti a migliorarne la fruibilità, si sono articolati in tre fasi: consolidamento strutturale, nuovi impianti, abbattimento delle barriere architettoniche del porticato e degli accessi di tutto il Castello. Il complesso è stato edificato nel XIV secolo e, grazie alla ricchezza dell’impianto originario ed alla sua integrità, è sempre stato considerato come uno degli esempi più importanti dell’architettura fortificata viscontea trecentesca, in cui esigenze difensive e residenziali si sono perfettamente armonizzate.
Negli anni ha cambiato più volte proprietà e destinazione di uso, fino ad ospitare negli ultimi anni, oltre che gli uffici comunali tutt’ora operativi, anche una scuola casearia, oggi dismessa.

I lavori di consolidamento hanno interessato in particolare gli orizzontamenti dell’ala est e nord, compresa la torre nord. I solai sono stati rinforzati ed in parte integrati con nuovi elementi in legno, laddove non era possibile il rinforzo delle strutture esistenti. È stata contemporaneamente sviluppata un’attività di messa in sicurezza delle superfici affrescate e decorate, con operazioni di preconsolidamento della pellicola pittorica tramite velinatura con carta giapponese e applicazione di legante acrilico, spolveratura delle superfici, rimozione di intonaci eseguiti con impasti incongrui di natura anche cementizia, stuccature di contenimento salvabordo per la stabilizzazione dei margini delle aree decorate. Sono state poi effettuate operazioni di consolidamento dei distacchi di intonaco più rilevanti, estrazione dei Sali solubili mediante applicazione di acqua demineralizzata supportata da carta giapponese, e consolidamento tessiturale degli intonaci antichi.

Il secondo lotto di lavoro ha interessato l’inserimento dei nuovi impianti di riscaldamento, compresa la posa di nuovi isolanti in sostituzione di precedenti sistemi in opera, non più prestazionali. L’inserimento del nuovo sistema di riscaldamento radiante a pavimento è stata l’occasione per la posa di nuova pavimentazione in cotto, in accordo con la Soprintendenza.

Il terzo lotto di lavori ha riguardato in particolare le aree esterne, la corte ed il portico, compresi i rivellini nord e sud, con l’inserimento di sottoservizi, piattaforme di sollevamento per l’accesso ai disabili e nuove pavimentazioni, in ottica di eco compatibilità e manutenibilità e dei nuovi sistemi di pavimentazione.